Difficile rimanere insensibili alle prime immagini di Minuto di Isole. Sono bastati un trailer e poche parole dell'editore per convincermi a provare il puzzle-platform narrativo dello studio Fizbin (già al lavoro sul simpaticissimo - e invecchiato - Il mondo interiore) che ci mette nei panni di Mo, un giovane meccanico che naviga a bordo della sua vasca per riparare il suo mondo morente. Un viaggio che vale la pena vivere? Indubbiamente, nonostante qualche intoppo di forma.
I robot fanno un po' paura... ma sono i garanti della vita sul pianeta
La storia di Minuto di Isole è piuttosto d'accordo, visto che dirigeremo un'eroina che, sorpresa, deve salvare il mondo. Per farlo dovrà fare affidamento sul suo Omni-Switch, un bastone magico che le permette di compiere una serie di azioni. L'isola di partenza funge da introduzione alla storia, con robot giganti che si stanno lentamente estinguendo. La preoccupazione è che questi stessi robot siano i garanti della vita su questo pianeta e che, senza di loro, un gas giallo si diffonda e uccida ogni forma di vita. Dovremo quindi recarci in varie isole per trovare i 4 robot, infondere loro energia e continuare così a sostenere la vita. Niente di particolarmente originale quindi, se non per i temi affrontati che sono piuttosto pesanti e metteranno a dura prova il nostro protagonista, vivendo e rivivendo traumi passati.
È un po' cupo, e denota un po' con il suo favoloso stile grafico. Tutto è dipinto a mano, e lo studio sa rendere magnifico ogni quadro, mescolando mirabilmente disegni luccicanti con un aspetto cupo, appena ti avvicini a un robot. Temevo all'inizio che certi passaggi "inquietanti" fossero lì solo per forma, ma, alla fine, rafforza l'idea di un universo credibile e intelligentemente costruito. Il mio unico piccolo rammarico, a posteriori, è legato alle fasi di gameplay. Senza essere cattivi, questi ultimi sono un po' troppo sommari e scoraggianti, il che mi ha tolto dal lavoro in pochi momenti.
Navigheremo da un'isola all'altra usando questa barca
Minuto di Isole non inventa niente, e comunque non è quello che gli chiediamo. Tuttavia, non cerca nemmeno di essere interessante. Come detto sopra, questo è un puzzle-platform, ma il gioco non riesce a brillare su questi due punti. L'aspetto della piattaforma è classico e i vari enigmi e puzzle non ti faranno mai indovinare per più di qualche minuto. Forse è desiderio dello studio rendere il gioco un po' noioso, per farci vivere al meglio la quotidianità di questa meccanica! Ma in realtà non ci vuole, sfortunatamente, e i "compiti complessi" vengono illustrati premendo contemporaneamente più tasti sulla tastiera. Sì, avremo visto di meglio...
Come avrete capito, il gioco dello studio Fizbin è più un'avventura narrativa che un puzzle-platform. È ben lungi dall'essere un dramma così com'è, la sua direzione artistica è semplicemente irreprensibile, la sua storia può essere seguita senza dispiacere e il gioco è abbastanza breve da evitare di riprendere strada facendo. Tuttavia, avrebbe beneficiato di un gameplay più approfondito e di enigmi più complessi per essere un must. Una bella avventura quindi, ma non così significativa come sperato.